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Musica norvegese in provincia di Cosenza ed a Bari

 

 

Le manifestazioni culturali in Calabria prevedono la partecipazione di diversi artisti norvegesi, mentre a Bari un noto nome del Jazz nordico si presenterà con un gruppo internazionale riunito per rileggere i suoi lavori musicali

 

 Si svolge dal 16 luglio al 25 agosto, in varie località della Provincia di Cosenza, un Jazz Festival che include eventi culturali e di intrattenimento ed è uno dei festival musicali più rilevanti in Italia. Quest’anno tra gli artisti presenti ci sono i norvegesi Mari Kvien Brunvoll, l’ Elvind Aarset Sonic Codex Quartet ed Hakon Korstad con Leon Pantarei Omparty (gruppo locale).

La manifestazione turistica che si svolge in Calabria si intitola “Peperoncino Jazz Festival” e prevede anche una serie di serate organizzate in collaborazione con iniziative centrali nella stagione programmata nella regione, come “Suoni” e “Di…Vino Jazz”, “Aspettando il Settembre Rendese” e “Amantea Around Jazz”, eventi affiancati da rassegne di spettacoli tradizionali e di gastronomia. Per la nona edizione del Festival, che si svolge quest’anno, il direttore artistico è Sergio Gimigliano.

Per quanto riguarda il programma, i giorni fissati per la partecipazione degli artisti citati sono il 28 luglio, quando al Parco Nazionale della Sila (a Spezzano della Sila in provincia di Cosenza), Mari Kvien Brunvoll canterà presso la Riserva Naturale “I Giganti del Fallistro”, il 29 luglio quando sempre al Parco, presso Taverna (Centro visita Garcea) sarà la volta del Eivind Aarset Sonic Codex Quartet (Eivind Aarset alla chitarra, Audun Erlien al basso, Welte Holte alla batteria) ed infine il 30 luglio alla Sede del Parco Nazionale della Sila, in Località Lorica, ci sarà Hakon Kornstad con il gruppo calabrese Leon Pantarei Omparty, un trio comprendente Hakon Kornstad al sax, Pasqualino Fulco alla chitarra e Bob Cherillo al pianoforte.

 Il 22 luglio a Bari, al teatro Petruzzelli, si esibirà il jazzista norvegese Jan Garbarek, che è stato attivo a lungo con l’etichetta tedesca ECM, guidata da Manfred Eicher. Jan Garbarek si è formato sulla scia degli statunitensi John Coltrane ed Albert Ayler ma sulla sua produzione hanno influito molto gli ambienti scandinavi e le loro suggestioni.

Garbarek presenterà nel concerto di Bari “Dresden” che è il suo primo album live e nell’esecuzione sarà accompagnato da Rainer Bruninghaus, Yuri Daniel, Manu Katche e Trilok Gurtu alle batterie (la novità principale è proprio la collaborazione con l’artista indiano). Lo spettacolo si concentrerà sul lavoro di Garbarek, inscrivendosi in una articolata serie di iniziative organizzate per rinsaldare ancora di più i rapporti culturali tra Italia e Norvegia.

Aldo Ciummo

L’Europa punta su ricerca e innovazione

 

Lunedì 19 luglio a Roma l’Unione Europea presenterà un pacchetto di bandi nell’ambito del programma dedicato alla ricerca ed all’innovazione.

 

L’Unione Europea sta finanziando il più grande programma del pianeta per la ricerca, con più di 53 miliardi per il periodo 2007-2013. Dall’inizio del programma fino ad oggi, sono stati investiti 12 miliardi di euro. I responsabili della politica europea, adottando la strategia 202o, hanno posto la ricerca e l’innovazione tra le priorità. Il 19 luglio, a Roma, la responsabile europea per la Ricerca, l’Innovazione e la Scienza, Màire Geoghegan-Quinn, illustrerà l’insieme delle opportunità di presentare proposte nell’ambito del settimo programma quadro riguardante la ricerca e l’innovazione.

Il finanziamento per il 2011, con sei miliardi di euro, sarà uno stimolo di cui sarà interessante vagliare il peso in fatto di creazione di posti di lavoro e di crescita economica nei settori colpiti dalla crisi mondiale, così come il massiccio trasferimento di risorse collettive ad ambienti elitari avvenuto negli ultimi anni viene insistentemente chiamato nel dibattito pubblico.

Occorre osservare che, al di là delle cifre indubbiamente significative che vengono citate, il modello europeo difficilmente vedrà un miglioramento delle condizioni socioeconomiche sperimentate da vaste fasce delle popolazioni, ultimamente costrette a scontri di piazza come in Grecia oppure poste sotto ricatto come gli operai delle automobili in Italia, se non si affrontano i nodi, strettamente collegati tra loro, della redistribuzione delle risorse (ormai inesistente nei paesi più arretrati dell’Unione tra cui uno degli stati fondatori, l’Italia, dove sta venendo meno di fatto anche la divisione dei poteri e la loro reciproca indipendenza, chiacchiere politicamente corrette a parte) e del loro utilizzo strategico, ad esempio in quei settori come l’Istruzione, la Sanità ed appunto la Ricerca che in alcuni paesi sudeuropei vengono oramai gettati, con una certa sufficienza, nel cassone dei ricordi.

Inutile dire che, senza la libertà dal bisogno e di conseguenza senza la concreta possibilità dell’esercizio dei diritti politici e del corollario di condizioni che li rendono effettivi (come la pluralità delle opinioni e della loro rappresentazione pubblica), gli obiettivi di Lisbona, spesso ripetuti nei documenti ufficiali senza un eccessivo interesse da parte di popolazioni comprensibilmente preoccupate da altri argomenti e legittimamente prive del tempo per studiare la storia delle istituzioni europee, restano conquiste reali nell’attuale grado di progresso sperimentato dalla UE, ma soltanto all’interno dei suoi palazzi più prestigiosi.

Benvenga a questo proposito la prospettiva di lanciare una strategia di innovazione per l’Unione Europea per creare la cosidetta economia innovativa ed affrontare sfide che, questo è vero, richiedono mezzi di conoscenza e di produzione duttili, fermo restando che per fare questo sarà necessario promuovere nei singoli paesi misure atte a rendere saldo lo stato di diritto e i diritti dei cittadini, anche perchè molto difficilmente questi ultimi avranno l’apertura mentale e le possibilità concrete di muoversi verso un contesto intellettuale e professionale internazionale e dinamico, se alle prese con ostacoli anche nell’usufruire di scuola dell’obbligo e cure pubbliche.  In tempi di economia avanzata, certezza del diritto, democrazia e diritti sociali sono la base per lo sviluppo delle società.

Aldo Ciummo