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L’Amsi a Roma: “integrazione anche nella sanità”

 

All’inizio di maggio a l’Associazione dei Medici Stranieri in Italia ha rilanciato la propria azione.

 Il 4 maggio a Roma l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia ha patrocinato la conferenza dedicata all’argomento “Integrazione e Prevenzione: la donazione di sangue”, con l’organizzazione dell’Avis Comunale di Roma.

L’evento è stato promosso con la collaborazione della Commissione Affari Esteri e Medicina Internazionale dell’Ordine dei Medici di Roma e Provincia. La conoscenza di tutti gli aspetti della donazione del sangue tra medici, operatori sanitari, popolazione ed associazioni degli stranieri residenti è alla base del miglioramento del settore sanitario.

La giornataè stata moderata da Baleanu e da Sabri (AMSI). Il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma e provincia, Mario Falconi, ha sottolineato il ruolo dei medici in un sistema sanitario che abbia al centro i cittadini e affermato che occore una informazione più capillare sulla donazione. Il presidente dell’Avis comunale di Roma, Raniero Ranieri ha detto che i medici stranieri in Italia sono stati molto attivi nella diffusione della donazione.

Foad Aodi, come presidente dell’Amsi e coordinatore della commissione sanità mediterranea (Co-mai) e della Commissione Affari Esteri e Medicina Internazionale dell’Ordine dei Medici di Roma ha descritto i risultati della collaborazione tra medici di diversa nazionalità e lanciato un appello alle diverse comunità per un impegno ancora maggiore.

Aldo Ciummo

Prospettive nel Mediterraneo per la Ue

 

Il 7 giugno a Barcellona si svolgerà il secondo summit dell’Unione per il Mediterraneo, ambito pressato da molti problemi in questo frangente

Al Parlamento Europeo è stato presentato un progetto di risoluzione (a firma di Vincent Peillon, eurodeputato francese del gruppo dei Socialisti & Democratici) teso ad assicurare un maggiore impegno da parte dei governi riguardo al consolidamento delle istituzioni cooperative dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

I lavori dell’Unione Per il Mediterraneo (UPM) si sono fermati alla fine del 2008 per le difficoltà dovute al conflitto di Gaza in Palestina e le riunioni ministeriali sono riprese soltanto nel settembre 2009. La maggior parte dei progetti dell’UPM riguarda lo scambio tra scuole ed università. Esiste il progetto di creare un vero e proprio Erasmus a livello di Mediterraneo.

Secondo le valutazioni dei deputati europei, la struttura istituzionale dell’UPM per essere completata deve passare attraverso l’assemblea parlamentare euromediterranea (Apem). L’Unione Per il Mediterraneo, nodo centrale della strategia politica comunitaria nei confronti di una regione geografica da sempre particolarmente fatta oggetto di attenzione da parte di Bruxelles e di Strasburgo per i rapporti peculiari che intrattiene con l’economia e la società continentale, ha come suo primo obiettivo in questa epoca la rivitalizzazione del processo di Barcellona. 

Il documento in questione, promosso a Parigi nel luglio del 2008, prevede il potenziamento di sei aree di progetti che sono le vie di comunicazione marittime e terrestri, la bonifica del mare Mediterraneo come valorizzazione della ricchezza naturale della regione, la protezione civile dei territori, lo sviluppo dell’energia solare, la crescita degli affari nel Mediterraneo e l’università euromediterranea come avanguardia della prospettiva europea a Sud.

Aldo Ciummo