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L’iniziativa sull’Energia di Urbino per diversificare le Alternative

 

 

Il Concorso che porterà all’esposizione del 22 maggio è stato elaborato dall’Itis Marconi con una attenzione particolare ai risultati tecnici

 

L’iniziativa dell’Istituto Tecnico Industriale Enrico Mattei di Urbino di un concorso per stimolare la creatività in materia di nuove tecnologie è stata avviata con il contributo di una srl di apparecchiature scientifiche “Mad”.

E’ stata prevista la partecipazione di singoli studenti, gruppi o classi. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di proporre apparecchiature realizzate, progetti tecnici e di interventi legati all’energia, anche presentazioni ed elaborati informativi sul tema trattato.

I premi previsti sono un generatore termoelettrico, un pannello fotovoltaico ed una turbina eolica, perchè l’obiettivo della Festa dell’Energia è appunto legato ad una progressiva implementazione delle pratiche ecosostenibili sul territorio.

Gli stand sono stati messi gratuitamente a disposizione degli espositori per la giornata del 22 maggio dall’Itis Mattei di Urbino in collaborazione con la provincia di Pesaro ed Urbino, con il comune di Urbino e l’Università agli studi “Carlo Bo”.

Il Parco dell’Istituto Superiore ospiterà la mostra dei prodotti e dei progetti riguardanti le energie rinnovabili e il risparmio energetico dalle 10.00 alle 18.00, con ingresso gratuito.

Aldo Ciummo

L’Itis Mattei di Urbino promuove le Energie Alternative

 

Il sito continua a seguire le iniziative ecologiche sul territorio di Pesaro ed Urbino già introdotte su queste pagine web alla fine del 2009 in attesa di avviare approfondimenti anche sugli istituti a Roma

 

I lettori di Skapegoat hanno incontrato l’ITIS “Mattei” alla fine dello scorso anno, in occasione degli eventi promossi dalle amministrazioni del territorio di Pesaro ed Urbino a dicembre assieme alle rappresentanze di nazioni alla avanguardia nella sostenibilità ambientale come Norvegia e Svezia, l’istituto superiore Mattei, difatti, aveva partecipato all’organizzazione con altre scuole della provincia ed il sito aveva seguito l’evento sul posto.

L’Itis “Mattei” di Urbino lavora da molti anni in fatto di energie rinnovabili e risparmio energetico, promuovendo progetti europei (FSE, IFTS, Leonardo, Comenius), iniziative didattiche e collaborazioni con le aziende del settore e con l’università.

Per il 22 maggio 2010, l’ITIS, in collaborazione con la Provincia di Pesaro ed Urbino, ha allestito un evento per far emergere ciò che già esiste sul territorio ed investire su progetti successivi: la Festa dell’Energia, occasione per le scuole secondarie e superiori della provincia per far conoscere i propri lavori, per le imprese di entrare in rapporto con il pubblico, per gli enti e le associazioni di aprirsi a collaborazioni con il pubblico.

l’Itis ha indetto un concorso e messo a disposizione di ogni scuola uno spazio riservato in cui esibire dei lavori. L’iniziativa si rivolge alle scuole, ai parenti degli studenti ed ai cittadini interessati.

Sono previsti diversi laboratori e conferenze, tra le quali un workshop intitolato “Scuole rinnovabili? Chi ci guadagna?”, incentrato sulle soluzioni percorribili ed economicamente vantaggiose per la ristrutturazione energetica dell’edificio, dato che l’intera manifestazione si basa sulle ricadute pratiche dei comportamenti quotidiani e della ricerca sulla sostenibilità delle attività comuni a tutti i cittadini sul territorio.

Aldo Ciummo

Ecco come è nato l’Istituto Svedese a Roma

 

Martedì 11 maggio a via Omero è stato presentato il libro “L’Istituto Svedese di Roma”
 

L’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma, architettura moderna immersa tra verde e palazzi delle altre accademie straniere a fianco del parco di Villa Borghese, è un organo di ricerca e insegnamento specializzato che fu fondato nel 1925 dal Principe Ereditario Gustaf Adolf, che dopo essere diventato Gustaf VI Adolf di Svezia e proseguì nel suo interesse per le attività dell’ Istituto ed anzi partecipò varie campagne archeologiche.

Martedì 11 maggio, a via Omero dove l’Istituto ha sede, è stato presentato il libro “L’Istituto Svedese di Studi Classici a Roma – The Swedish Institute in Rome” in una serata iniziata alle 18.00 e ricca di spunti per gli appassionati di architettura e di arte moderna.

L’atto di fondazione recita che l’obiettivo dell’Istituto è “portare la cultura svedese in creativo contatto con il mondo antico, diffondendone la conoscenza e promuovendo gli studi classici e, più in generale, operare nell’interesse della ricerca umanistica e dell’arte”. Oggi Stefania Renzetti e gli altri studiosi che operano nella struttura mantengono vivo il legame tra la cultura svedese e l’Italia soprattutto attraverso la continuazione dell’interesse architettonico ed archeologico espresso dalla tradizione svedese sul territorio di Roma.

Nel volume sono stati ripubblicati testi dell’epoca, di Ivar Tengbom e di Francesco Fariello. Il libro comprende fotografie di Cesare Faraglia e dell’archivio storico dell’Istituto. Altri contributi sono stati scritti per il volume da Barbro Santillo Frizell, Börje Magnusson, Jan Ahlklo, Hans Henrik Brummer. Nel volume è possibile ammirare anche nuove fotografie dell’edificio e degli interni di Åke E:son Lindman, mentre il lay out è di Carl Johan Hane.

Con molta passione per l’argomento trattato, che si lega alle loro biografie di studiosi, Antonello Alici (dell’Università Politecnica delle Marche) ed Andrea Vidotto (Università degli Studi di Roma Tre) hanno tratteggiato davanti al pubblico la storia dell’edificio e dei cambiamenti che sono stati apportati nel tempo senza mutarne sostanzialmente le caratteristiche basilari.

L’attuale sede è, fin dal 1940, un edificio disegnato da Ivar Tengbom, famoso ed apprezzato architetto. Secondo Francesco Fariello, collega e contemporaneo di Tengbom, la costruzione esprime, attraverso l’uso di materiali locali di Roma come tufo, mattoni e travertino, un “senso misurato e aristocratico, quell’amore per l’ordine flessuoso, che sono caratteristiche dell’attuale architettura svedese”.

Negli interni è ancora più evidente la sensibilità nordica: “tutto emana calma e dignità ottenute con sobrietà di mezzi e meticolosità di esecuzione”. Difatti, ancora oggi questi spazi sono molto accoglienti per i visitatori che vi accedono e la ragione è anche da ricercare nel fatto che l’arredamento fu affidato a quelli che erano i maggiori designer nordici dell’epoca: Carl Malmsten (mobili), Elsa Gullberg, Märta Måås Fjätterström, Maja Sjöström (tessuti). 

Gli organizzatori hanno spiegato che, a settanta anni dall’inaugurazione delle sede e in un momento in cui la presenza e l’operato degli istituti stranieri a Roma sono di grande attualità, la presentazione del libro è una conferma del rapporto forte tra i nostri due paesi europei.

Aldo Ciummo