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La mafia va all’arrembaggio dello stivale, Libera Informazione lo dice, qui lo ripetiamo

 
 

La libertà di stampa è uno dei princìpi sanciti dalla costituzione italiana, insieme alla libertà di manifestazione ed alla promozione di una economia sociale di mercato è uno dei fondamenti della repubblica italiana più pesantemente sotto attacco negli ultimi quindici anni

Si raccoglie l’appello di Roberto Morrione a contrastare i provvedimenti legislativi che smantellano le garanzie per le fasce meno tutelate della popolazione. Anche perchè i segnali di aggressività verso le difese democratiche (da quelli verbali del Primo Ministro Silvio Berlusconi contro una Costituzione nata dall’abbattimento di un regime fino a quelli concreti degli organi preposti all’ordine pubblico tra cui le cariche contro gli studenti a Roma, anche negli ultimi giorni) proliferano ed  in maniera preoccupante. E dato che i vertici della Rai stanno moltiplicando i paletti per trasmissioni come quella di Santoro considerate non conformi, i mass media maggiori saranno in futuro ancora più ingessati.

 

Roberto Morrione ha reso noto agli studenti della Fondazione Lelio Basso che il 15 dicembre alle 10.30 la sala della Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi) a Roma ospiterà l’ultima tappa del viaggio sui percorsi dell’antimafia che Libera Informazione ha realizzato a partire dal mese di settembre in varie città del Lazio.

E dato che questo sito web è nato proprio dall’iniziativa di professionisti passati per il Corso di giornalista internazionale della Fondazione nel 2007  e  2008, a cominciare da Simone Di Stefano che lo ha creato, cui poi ci siamo aggiunti nel tempo in molti altri (per la maggior parte provenendo dal corso citato) riportiamo qui il messaggio di Morrione.
“Il viaggio, realizzato a partire dal mese di settembre in varie città del Lazio in stretta collaborazione con il progetto Casa della Legalità della Regione Lazio, ha investito Latina, Nettuno, Fondi, Rieti, Frosinone, Viterbo, Colleferro, oltre una significativa presenza all’interno di Contromafie, durante gli stati generali dell’antimafia promossi da Libera, con convegni pubblici e seminari ai quali hanno partecipato magistrati, amministratori, inviati di testate nazionali, cronisti e dirigenti di giornali ed emittenti radiotelevisive locali, associazioni di impegno civile, esponenti sindacali, insegnanti e molti giovani volontari – ha riferito in una lettera inoltrata agli studenti Morrione – un impegno profuso per denunciare sul territorio, a diretto contatto con realtà quasi sempre ignorate o poco conosciute dall’opinione pubblica, la drammatica proliferazione degli interessi criminali nel Lazio, la penetrazione delle mafie avvenuta in importanti settori dell’economia legale, la fusione con insospettabili segmenti di imprenditoria, le carenze legislative e del sistema di controllo pubblico, le connivenze se non a volte le complicità politiche e amministrative di persone che mal rappresentano il mandato ricevuto. E soprattutto l’occasione per cominciare a costruire una rete permanente di informazione approfondita, che unisca in uno sforzo comune redazioni ed esperienze professionali consolidate sul mercato editoriale e il gran numero di giovani che, utilizzando con le risorse disponibili molte idee e le nuove opportunità tecnologiche, intendono mantenere accesa la luce sui tanti aspetti oscuri della realtà, che hanno consentito l’espansione in tutta Italia, ma certamente in modo preoccupante nel Lazio, di interessi che fanno capo alla camorra, alla ‘ndrangheta e a cosa nostra”.
“L’appuntamento del 15 Dicembre – prosegue Morrione – deve puntare in particolare alle testimonianze dei pochi giornali e delle rare news televisive già fortemente impegnati in questo campo, in una situazione che si fa ogni giorno più preoccupante, come attesta l’emendamento del governo alla Finanziaria sulla vendita dei beni confiscati ai mafiosi e non assegnati entro un limitato periodo di tempo. Cioè in pratica un vero regalo alle mafie, che si spera possa essere ritirato alla Camera… A una accurata ricognizione sulla situazione specifica di Roma, che si è fortemente aggravata, intendiamo unire dunque un importante momento di confronto fra i responsabili di redazioni permanentemente in prima linea nella lotta contro le mafie, che sia insieme uno sprone e una più ampia assunzione di responsabilità nei confronti di chi si avvia al mestiere dell’informare senza condizionamenti di sorta”.
All’incontro, insieme a Francesco Forgione, ex-presidente della Commissione Antimafia che è stato anche responsabile del progetto Casa della Legalità della Regione Lazio, parteciperanno magistrati impegnati nelle indagini antimafia, la FNSI e l’Unione Cronisti. Naturalmente si dà spazio alla notizia e si invitano i cittadini a prendere parte all’incontro non soltanto nella consapevolezza dell’affidabilità della fonte, che insieme a Torrealta, Loche, D’Amelia, Cito, Silenzi, Portelli, Schiattarella (e molti altri che è come se fossero citati) hanno formato gran parte del patrimonio professionale di quelli che sono usciti dalla scuola della Fondazione Basso.

Riportiamo l’appello anche nella consapevolezza che, aldilà delle opinioni anche molto differenti tra i giovani professionisti che si sono incontrati in quella esperienza, considerazioni anche opposte sui temi di politica estera, gestione economica e cultura politica nazionale, è comune il riconoscersi nelle idee della Costituzione così come è stata elaborata a difesa delle persone che lavorano, dei giovani e dei migranti e nelle garanzie che assicurano la libertà di stampa e di manifestazione, e nella funzione di argine a poteri sociali incontrollabili, da parte della legalità.

Aldo Ciummo

Iniziativa Ue sul contrasto alle droghe a Roma

Giovanardi, nel corso del dibattito sul contrasto all’aumento del consumo di stupefacenti, si è distinto come al solito per un intervento piuttosto manicheo, abbastanza teso ad accomunare tutte le droghe, arrivando ad attaccare l’Olanda

Presso la Rappresentanza della Commissione Europea si è svolta ieri una iniziativa di informazione sulla Azione Europea sulla Droga EAD: diversi operatori nel settore della prevenzione ed amministratori hanno dibattuto di questo problema che coinvolge in maniera crescente e trasversale la società europea

Allo Spazio Europa di via Quattro Novembre, venerdì 11 dicembre ha avuto luogo una iniziativa della Commissione Europea alla quale hanno preso parte, tra gli altri, il Capo Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Serpelloni, Massimo Barra, fondatore della Fondazione Villa Maraini e Carlo Giovanardi, Sottosegretario con deleghe alla famiglia, al contrasto delle tossicodipendenze e al servizio civile.

Giovanardi ha fatto un intervento teso ad accomunare tutti i comportamenti connessi alla propensione all’uso e derivanti dagli effetti delle droghe, in linea con le tendenze legislative che si erano già viste con la legge che porta il suo nome e che non è che abbia avuto fino ad oggi eccezionali effetti nonostante una sorta di criminalizzazione del consumo anche di droghe leggere. Ma è vero che il problema esiste ed i 13 milioni di europei che in qualche modo hanno avuto a che fare con la cocaina sono un fenomeno che ha anche una dimensione sociale.

Giovanardi sì è spinto piuttosto fuori dal seminato criticando anche l’Olanda come un paese che a suo avviso darebbe segnali problematici ai giovani, ma bisognerebbe ricordare che l’Olanda non è in cima agli stati che hanno danni derivanti dagli stupefacenti ed anzi è nota per una situazione dell’ordine pubblico abbastanza tranquilla e per una lunga tradizione di coesione sociale, che la possibilità limitata di consumo di droghe leggere non ha finora stravolto.

L’EAD, Azione Europea sulla Droga, è cominciata il 26 giugno del 2009 ed è una iniziativa che chiama le amministrazioni, i servizi pubblici,  le organizzazioni non governative a lavorare alla prevenzione del fenomeno del consumo delle droghe. L’EAD si propone in particolare di ridurre la domanda, combattere l’offerta, migliorare la cooperazione internazionale per raggiungere questi scopi e raggiungere una maggiore comprensione del fenomeno.

Il nuovo programma di Stoccolma delinea le attività dell’Unione Europea in materia di Giustizia ed Affari interni per i prossimi cinque anni e prevede che la partecipazione e la mobilitazione dei cittadini, attraverso iniziative come l’Ead, siano parte della strategia antidroga a partire dal 2012. Sono intervenuti anche i rappresentanti della comunità Saman di Milano, Radio Coast, Informagiovani di Castellammare di Stabia, Centro Italiano di Solidarietà, Parsec, While, The Spot, Ilbucodellozono, CFP Pasolini.

Aldo Ciummo