Rinnovato l’accordo con quelli che sono un pò i “cugini d’Europa” nel Pacifico per la loro storia di emigrazione e di affinità
La maggior parte degli australiani ha qualcosa della cultura europea nella propria storia: inglesi, irlandesi, italiani, tedeschi, olandesi e poi tantissimi altri tra cui perfino maltesi, americani e libanesi, hanno fatto del continente che sta all’altro capo del mondo la nazione che è, naturalmente in continuo dialogo con l’Unione Europea.
Ieri il ministro degli Affari Esteri della Svezia, paese che sta guidando l’Unione Europea in questo semestre, ha avuto un incontro con il suo collega australiano, Stephen Smith, a cui ha partecipato anche Benita Ferrero Waldner (la quale è commissario alle Relazioni Esterne della comunità). Nel corso dell’ incontro, dedicato ai rapporti speciali tra Europa ed Australia, oggetto nell’autunno dell’anno scorso di un accordo specifico, quest’ ultimo è stato ridefinito: la partnership infatti ha avuto un avvio positivo e per questa ragione è stata rafforzata in tutti i settori, dal commercio dei generi alimentari agli accordi sui trasporti.
In particolare è stato intensificato il coordinamento nell’assistenza allo sviluppo, un comparto nel quale l’Unione Europea sta acquisendo credito anche proficuo nei rapporti economici con le altre aree del mondo ed ambito nel quale i paesi anglofoni vantano una tradizione peculiare; si è deciso inoltre di incrementare la collaborazione nello di energie alternative e nella ricerca tecnologica e scientifica. “Sono soddisfatto dei progressi raggiunti nel consenso tra Europa ed Australia” ha dichiarato il Ministro degli Esteri australiano Stephen Smith alla Presidenza Europea, per quest’ultima invece è stato Carl Bildt a dire che il partenariato ha acquistato efficacia in vari settori.
La Svezia, come paese presidente di turno della UE, ha la responsabilità di portare avanti relazioni durature con il resto del mondo ed è auspicabile che ciò avvenga anche per quanto riguarda le esigenze di solidarietà, in un’area problematica come il Pacifico. L’Europa può avvantaggiarsi della ricchezza di relazioni con molti paesi di questa regione geopolitica grazie alla presenza nella Ue del Regno Unito e quindi dei legami che l’UK ha saputo mantenere e sviluppare con tutto il Commonwealth. La stessa Svezia, nel portare avanti la presidenza, si è prefissata obiettivi caratterizzati dall’apertura, anche con riguardo all’allargamento europeo.
L’incontro è stato assorbito soprattutto dalla discussione di tematiche regionali e globali, come il G20, la conferenza sul clima che si terrà a Copenaghen in dicembre e la situazione nelle aree interessate dalla presenza militare di paesi europei, come in Afghanistan. Si è parlato molto anche del vertice del Forum delle Isole del Pacifico che si è tenuto in agosto, perchè l’Unione Europea ritiene che proprio sul Pacifico si possa imparare molto dall’Australia per le strategie future di cooperazione e diplomazia.
Aldo Ciummo
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