• i più letti

  • archivio

  • RSS notizie

    • Si è verificato un errore; probabilmente il feed non è attivo. Riprovare più tardi.
  • fin dove arriva la nostra voce

  • temi

SPORT|Cassano in Nazionale, ma è pesce d’aprile del Tg2

di Simone Di Stefano/Skapegoat

Fermento tra i baresi, impazziscono i forum. Tutto uno scherzo dei giornalisti. E totti simula un ignoto malore al ginocchio

Cassano convocato in extremis al posto dell’infortunato Di Natale. Qualcuno deve aver pensato che si trattasse di un clamoroso ripensamento del ct della Nazionale azzurra in vista dell’impegno di stasera contro l’Irlanda del Trap al San Nicola di Bari. Ad infarcire il tutto una serie di interviste agli ignari cittadini baresi che, sentendosi chiedere cosa pensavano dell’ultimo colpo di scena hanno assecondato la domanda del giornalista fornendo colorite risposte alla Lino Banfi del tipo: «Cassèno in Nazionale? Finalmente l’ha capita Lippi».

Non poteva mancare il collegamento telefonico con il fantasista barese appena approdato alla corte di Lippi, con tanto di polemica per non esser stato preso in considerazione prima. Tutto bello, tutto perfettamente surreale. Infatti il ripensamento di Lippi altro non è stato che un bel pesce d’aprile rifilato dal Tg2 ai propri telespettatori e la voce di Cassano di un, neanche troppo bravo, imitatore. Scherzo cinese anche da parte di Francesco Totti ai giornalisti presenti alle visite del campitano giallorosso a Villa Stuart.

Il numero dieci romanista uscendo dalla porta principale della clinica ha dichiarato ai cronisti: «Mi fa male il ginocchio, devo stare fermo 40 giorni ma non so proprio che cosa ho». Sgomento generale, visto che di questi tempi in casa Roma non si può star mai tranquilli. La notizia fa appena in tempo a girare per qualche radio che subito due minuti dopo è smentita dal professor Mariani che, ignaro dello scherzo di Totti, ha confermato che il giocatore già da domani sarà a disposizione di Spalletti per la gara di domenica contro il Bologna.

di Simone Di Stefano/Skapegoat

Politica e Sindacati|Cgil-4 aprile. Nel Pd si dividono

Simone Di Stefano/Dazebao. L’informazione on line

Interesse dei sindacati alle mosse del Partito Democratico. Franceschini si astiene. Lotta nel Pd romano

La manifestazione del 4 aprile, come era prevedibile ha aperto polemiche tra i sindacati e in particola modo all’interno del Partito Democratico. E così, mentre la Cgil fa leva sugli oltre 3 milioni di lavoratori  che, al referendum sull’accordo separato del modello contrattuale firmato da Cisl e Uil con il governo il 22 gennaio scorso, hanno dato in modo plebiscitario parere negativo, queste ultime  guardano con grande interesse al Pd e alle posizioni assunte dai suoi componenti in vista della grande manifestazione di sabato prossimo a Roma.

Chi manifesta è contro Cisl e Uil, o almeno questo è quello che le due confederazioni vorrebbero far credere. Dario Franceschini fino ad oggi non ha mostrato segni di cedimento ne dall’uno ne dall’altro lato. Anzi, sembra che nelle ultime ore il segretario del Pd preferisca competere con i deliri di onnipotenza di Berlusconi sull’età e la propria candidatura alle prossime elezioni europee, piuttosto che sobbarcarsi l’onere di scegliere da che parte stare fra i tre contendenti. Ancor più tesa sembra essere la situazione del Pd nel Lazio. In una nota diffusa oggi il consigliere regionale della Lista di Marrazzo, Luigi Canali, ha definito, senza fare nomi, la scelta di scendere in piazza una «miopia elettoralistica». «Come uomo delle istituzioni, consigliere della regione Lazio e presidente di una commissione permanente del consiglio regionale – recita il comunicato – provo grande imbarazzo nel vedere l’entusiastica quanto frettolosa e acritica adesione di tanti amministratori locali alla manifestazione indetta dalla Cgil per sabato prossimo».

Secondo Canali «il ruolo dei pubblici amministratori quali rappresentanti degli interessi di tutti e non di parte», invitando i membri istituzionali a «legiferare ed agire senza dover necessariamente scendere in piazza a manifestare». Sentendosi chiamati indirettamente in causa non si sono fatte attendere le repliche. Il consigliere regionale, Enzo Foschi, predica la calma e definisce la sua presenza alla protesta «né acritica né inconsapevole, ma ponderata, come quella di tanti altri amministratori locali». A sostegno di Foschi anche il consigliere della Provincia di Roma, Marco Miccoli, che aggiunge: «Stare in piazza è una libera scelta –  c’è chi ci sarà e chi no. Tutti auspichiamo che presto si torni a trovare un’unità d’azione tra i sindacati, perché l’unità è un valore importante».  «Noi saremo in piazza, piaccia o non piaccia – concludono i consiglieri – perché riteniamo che ricoprire il ruolo di amministratore significhi prima di tutto scegliere, esporsi. Il male della politica e del centrosinistra è stato anche non averlo fatto per troppo tempo e ora è decisamente il momento di tornare a farlo». E a sostegno della Cgil sabato al Circo Massimo ci  saranno in piazza anche i Socialisti, come ha spiegato l’esponente della segreteria nazionale del partito, Lanfranco Turci, già presidente dell’Emilia Romagna a cavallo a cavallo degli anni ’70 e ’80. «Saremo in piazza – ha osservato l’esponente socialista – non per schierarci con un sindacato contro altri, ma anzi per sottolineare l’esigenza della ripresa del confronto fra i sindacati, dalla cui divisione  può solo scaturire un indebolimento della causa dell’equità e della giustizia sociale».

Simone Di Stefano/Dazebao. L’informazione on line