In attesa delle presidenziali Usa il caso che rischiava di far cadere i repubblicani è stato messo a tacere
Fino a poco tempo fa era solo un paese estremo, piazzato lassù, nel profondo nord ghiacciato del continente americano, buono solo per installare nuove pompe petrolifere dalle sue coste e non senza piccate critiche da parte degli ambientalisti. L’Alaska ora vive i suoi giorni d’oro e d’attenzione mediatica oltre le aspettative, grazie alla candidatura della sua governatrice, Sarah Palin, a vice di John McCain alla corsa alla Casa Bianca.
Negli ultimi giorni, tuttavia, quelli che potevano essere trattati come argomenti di routine in una terra paradisiaca ma pur sempre dimenticata da Dio, sono tornati di attualità proprio a causa della grande notorietà che ha assunto la sua First Lady. E una vicenda che era destinata a concludersi come un affare di famiglia rischia ora di ritorcersi contro la signora Palin. Il “Trooper-Gate”, così viene chiamato dai colleghi statunitensi, il caso che ruota attorno al licenziamento di Mike Wooten, cognato della Governatrice dell’Alaska. Ma andiamo per ordine.
Mike Wooten è un poliziotto di istanza nello stato dell’Alaska, ma ha avuto la sventura di aver sposato la sorella della governatrice dello Stato. Sventura perché, al momento in cui Mike ha deciso di divorziare dalla moglie, a causa di una violenta lite, Sarah Palin è andata su tutte le furie. La conseguenza diretta di questo atto è stata la presa di distanze dalla famiglia dell’ex cognato e un certo abuso del potere da alto funzionario di uno stato nel chiederne immediatamente la testa. Così Mike ha visto la sua carriera da agente mettersi in serio pericolo, visto che Sarah Palin è nel pieno diritto di licenziare un suo dipendente, ma con quale motivazione? «Nessuna, perché Wooten non era di certo un modello di agente, era stato anche sospeso per alcuni giorni dal servizio, ma l’esonero dal servizio è comunque ingiustificato», ha assicurato un altro funzionario, Walt Monegan.
Tutto destinato a risolversi in uno dei tanti licenziamenti per condotta o per assenteismo, quindi? Niente affatto. Perché il 29 agosto, come a tutti noto, John McCain ha deciso di promuovere Sarah Palin a sua vice per le elezioni presidenziali del prossimo Novembre. Tanto è bastato per attrarre nello stato da essa governato file di troupe televisive e cronisti delle più importanti testate giornalistiche Usa, come Washington Post o New York Times. Da caso interno e riservato a oggetto mediatico di portata nazionale, è esploso il Trooper-Gate. Conseguenza diretta di tale circostanza è stato un velo steso sull’intera vicenda da parte dell’Establishment. Almeno fin quando non si saranno consumati i risultati delle Presidenziali e i dadi saranno tratti.
Ecco perché, sebbene attesi di fronte al giudice, dodici funzionari dell’Alaska, con l’aggiunta del marito di Sarah Palin, Todd Palin, non si sono presentati, facendo così slittare il processo ben oltre la data del 4 novembre, a nuovo presidente eletto. Il First Gentlemen dell’Alaska, un operatore del settore petrolifero (guarda caso), ha così preferito sotterrarsi in un silenzio che più sordo era difficile immaginare, proprio per mettere a tacere un caso che, specie nel modo di gestire la politica americana, avrebbe rischiato di far concludere anzi tempo la corsa della moglie alla Casa Bianca.
A bocce ferme si lamentano i Democratici, che avrebbero auspicato la fine del processo in tempi più brevi. Ma le conseguenze sulla figura della donna pit bull, come ama definirsi Sarah Palin, non sono tardate ad arrivare, neanche all’indomani della sua decisione di accettare una commissione d’inchiesta indipendente sulla faccenda, assicurando la piena collaborazione. E adesso sono tanti, tra i democratici, a prendersela con Todd Palin. «Solo perché sei il marito di qualcuno che corre per la presidenza non significa che puoi fregartene della legge». Ma se un tribunale non lo impone per legge, nessuno è tenuto a doversi presentare. Sarebbe quindi un clamoroso autogol e questo i repubblicani lo sanno bene. Niente trooper-gate allora, almeno per il momento, e tanti saluti ai gossip.
Simone Di Stefano – Pubblicato su Dazebao, l’Informazione on-line del 20-09-2008
Filed under: Usa | Tagged: Alaska, Elezioni Presidenziali Usa, Mike Wooten, Partito Democratico Usa, Partito Repubblicano, Sarha Palin, Todd Palin, Trooper Gate, Usa, vice John McCain |