«Salvato» il calcio in chiaro, si parte oggi Contratto per 2 anni: 56 milioni alla Lega
L’INTESA I salotti del calcio chiamano, mamma Rai risponde. Non poteva essere altrimenti. Dopo quarantotto ore di oscurantismi e riflessioni profonde, la Rai si compra i diritti tv per trasmettere, fin da stasera, i gol e le migliori azioni dei campionati di Serie A e B, versando nelle casse delle società di calcio, la somma di 27,5 milioni di euro per la stagione 2008/09 e 28 milioni per la stagione 2009/2010.
Questi gli esiti di una trattativa che ha visto incontrarsi, ieri, nella sede della Rai, il Presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese e il presidente del Consiglio di Amministrazione della Rai, Claudio Petruccioli. Un lungo e approfondito confronto che, seppur aveva rischiato di saltare in mattinata, ha visto nel primo pomeriggio andare a collimare gli interessi delle due parti. Una soluzione che, prevedibilmente, doveva andare in questa direzione, con la Lega Calcio intenzionata ad accontentare la Rai, purché quest’ultima avesse rinunciato all’esclusiva per la fascia serale, quella della Domenica Sportiva e di Controcampo.
Così è stato e, in questo senso, ad aprirsi sarà un nuovo tavolo di trattative con l’ombra di Mediaset e La7 a fare da competitor. Lo sforzo della tv di Stato allora, più che per gli italiani, sarebbe servito ad aprire la strada alle emittenti private, pronte a prendere d’assalto la fascia serale, quella poi più seguita e meno vulnerabile innanzi allo strapotere della pay per view. Oltre alla disponibilità degli highlights, la Rai si aggiudica anche i diritti radiofonici, scongiurando il pericolo di black out della storica trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto.
Esulta il dg della Rai, Claudio Cappon, che, mettendo in evidenza il ridimensionamento dei valori del prodotto calcistico, si è detto «molto contento di riportare, fin dalla prima giornata di campionato, tutto il calcio in chiaro a disposizione di tutti i cittadini, anche quelli che non hanno a disposizione la pay tv». Soddisfatto, «anche come tifoso, per l’accordo raggiunto», Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, quella che aveva messo a punto le norme di regolamentazione della vendita dei diritti tv del calcio.
Meno colorita, invece, l’esultanza della Lega e delle società, che hanno, a loro dire, compiuto «un bel sacrificio per ridare dignità e valore al calcio in chiaro per tutti», come ha spiegato il presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese, uno dei protagonisti dell’accordo. «Si tratta di un taglio di entrate – ha proseguito Matarrese – che si è chiuso con circa cinquanta milioni annui in totale di ricavi, una volta venduta anche la Coppa Italia a ottobre, contro i circa 90 complessivi a stagione nel triennio precedente».
Chi va controcorrente invece è il senatore Pd, Vincenzo Vita, membro della commissione vigilanza Rai, che, dichiarandosi contento per tutti gli italiani che non sono in possesso di un decoder, tuttavia sottolinea quanto si sia «superato il limite di decenza». «È ridicolo – ha aggiunto Vita – che i costi del calcio debbano gravare impietosamente sul servizio pubblico, soprattutto in una stagione in cui imperversano i conflitti d’interesse». Che sia almeno un bel campionato. Quello di calcio ma, a questo punto, anche quello in tv.
Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 30-08-2008
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