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SPORT|Di Natale pesca due perle Colantuono già a rischio

UDINESE-PALERMO Chiude Inler per il 3-1

Vola l’Udinese, arranca il Palermo. Nella gara d’esordio, gli uomini di Marino si impongono per 3-1, grazie soprattutto alle magie del loro capitano, Antonio Di Natale, al quale bastano dieci minuti per mettere il primo sigillo al match. Bravo a convergere in area e a mettere a seduto Raggi, il resto lo fa il destro dell’azzurro, preciso e a mezza altezza, che si infila alle spalle di Amelia. Il Palermo soffre a centrocampo (troppo lenti ed imprecisi Migliaccio e Liverani), mentre davanti Jankovic e Miccoli spesso si ostacolano a vicenda.

Quando si spegne anche Cavani per i rosanero cala il sipario.Di Natale-Quagliarella-Pepe, il tridente bianconero dà spettacolo, arrivando costantemente al tiro. A coprire ci pensa Inler, autentico padrone del centrocampo assieme a D’Agostino e Isla. Al 31’ Jankovic spara alle stelle e poco dopo arriva la seconda perla di Di Natale. Palla incollata al piede dopo un lancio da centrocampo e palombella sul portiere: 2-0. Ma il Palermo è anche sfortunato: Miccoli arriva due volte al tiro ma non trova mai la porta, mentre dall’altra parte la febbre da Di Natale contagia Quagliarella, ma il suo pallonetto è di poco alto.

Nella ripresa Colantuono inserisce Bresciano per Jankovic e Lanzafame (buoni i suoi primi calci in serie A) per Cavani. L’australiano lo ripaga al 69’, quando vince un rimpallo in area e accorcia le distanze. Le velleità di rimonta del Palermo si spengono però al corner successivo. Inler salta in mezzo a tre e beffa Amelia per la terza volta. Gara chiusa e primi tre punti all’Udinese, mentre Colantuono è già a rischio esonero.

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 31-08-2008

SPORT|Tris di Tavano ad Avellino, il Livorno sorride subito

SERIE B Caracciolo salva il Brescia al 94′

La reginetta della prima giornata di serie B è la neo retrocessa Livorno che si ripresenta in serie cadetta con un sonante 3-1 sul campo dell’Avellino. Per la squadra allenata da Acori, decisiva una tripletta di Francesco Tavano. Il match di cartello andava in scena al Castellani di Empoli, dove i padroni di casa hanno pareggiato 2-2 con il Brescia, raggiunti in extremis con un gol di Caracciolo (autore di una doppietta) al 94’. I toscani erano andati in vantaggio con Lodi e successivamente con Vannucchi.

Parte bene l’Ascoli che si è imposto sul Vicenza grazie alla rete siglata al 32’ del primo tempo da Cristian Bucchi, al termine di un match condizionato da nervosismo ed espulsioni. Con lo stesso risultato il Piacenza ha liquidato il Cittadella. La rete decisiva di Matteo Abbate al 33’. Buona la prestazione del Mantova che nonostante l’assenza di Denis Godeas trova un grande Giorgio Corona, che firma il secondo dei due gol che stendono un frastornato Frosinone.

L’Albinoleffe di Madonna macina gioco ed espugna facilmente Modena con un secco 2-0. Il terzo successo esterno della giornata è targato Grosseto. Non era facile la gara d’esordio per gli undici di Gustinetti, impegnati all’Arena Garibaldi di Pisa, ma gli ospiti alla fine sono riusciti ad imporsi per 2-1.  Bisognava iniziare bene e lo ha fatto anche la Salernitana, battendo, grazie alla rete di un redivivo Arturo Di Napoli, l’altra neo promossa Sassuolo. Infine pareggio ricco di gol, 2-2 tra Treviso e Ancona, con i padroni di casa raggiunti da una rete di Olivieri allo scadere.

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 31-08-2008

 

SPORT|Diritti al fotofinish, la Rai compra e accende la tv

«Salvato» il calcio in chiaro, si parte oggi Contratto per 2 anni: 56 milioni alla Lega

L’INTESA I salotti del calcio chiamano, mamma Rai risponde. Non poteva essere altrimenti. Dopo quarantotto ore di oscurantismi e riflessioni profonde, la Rai si compra i diritti tv per trasmettere, fin da stasera, i gol e le migliori azioni dei campionati di Serie A e B, versando nelle casse delle società di calcio, la somma di 27,5 milioni di euro per la stagione 2008/09 e 28 milioni per la stagione 2009/2010.

Questi gli esiti di una trattativa che ha visto incontrarsi, ieri, nella sede della Rai, il Presidente della Lega Calcio, Antonio Matarrese e il presidente del Consiglio di Amministrazione della Rai, Claudio Petruccioli. Un lungo e approfondito confronto che, seppur aveva rischiato di saltare in mattinata, ha visto nel primo pomeriggio andare a collimare gli interessi delle due parti. Una soluzione che, prevedibilmente, doveva andare in questa direzione, con la Lega Calcio intenzionata ad accontentare la Rai, purché quest’ultima avesse rinunciato all’esclusiva per la fascia serale, quella della Domenica Sportiva e di Controcampo.

Così è stato e, in questo senso, ad aprirsi sarà un nuovo tavolo di trattative con l’ombra di Mediaset e La7 a fare da competitor. Lo sforzo della tv di Stato allora, più che per gli italiani, sarebbe servito ad aprire la strada alle emittenti private, pronte a prendere d’assalto la fascia serale, quella poi più seguita e meno vulnerabile innanzi allo strapotere della pay per view. Oltre alla disponibilità degli highlights, la Rai si aggiudica anche i diritti radiofonici, scongiurando il pericolo di black out della storica trasmissione Tutto il calcio minuto per minuto.

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SPORT|La nuova Champions. Inter e Roma ridono, male Juve e Fiorentina

Mourinho evita le insidie, Spalletti soddisfatto. Real e Zenith per la Juve. Viola, girone di ferro

SORRIDE L’INTER, ghigna la Roma, piangono Juventus e Fiorentina. Dalle urne del Grimaldi Forum di Montecarlo, i sorteggi per il primo turno di Champions League mettono in luce quattro stati d’animo diversi per le italiane. Prima di incoronare Cristiano Ronaldo miglior giocatore della passata edizione.

La rincorsa verso la finale di Roma del 27 maggio 2009, non poteva iniziare meglio per i campioni d’Italia dell’Inter perché l’augurio che si erano fatti i dirigenti nerazzurri era quello di evitare Bayern Monaco e Villareal, le più temute della seconda fascia, assieme a Roma e Juventus che non potevano però essere incontrate. Girone abbordabile per i nerazzurri che trovano i tedeschi del Werder Brema, i greci del Panathinaikos e i ciprioti dell’Anorthosis Famagosta.

Puntare al primo posto è il minimo, ecco perché Mourinho, a fine sorteggio, pensa più a se stesso che non agli altri: «Il nostro primo obiettivo è quello di passare il turno, il secondo è quello di provare a farlo come primi». Sorride anche la Roma, inserita in un girone «bello e interessante», secondo Spalletti, dove i suoi si giocheranno le chance di primato con gli inglesi del Chelsea, con alle loro spalle i francesi del Bordeaux e i modesti romeni del Cluj.

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SPORT|Toni a Firenze, e Rossi torna a «casa»

GLI EX NELL’URNA Incroci «affettuosi»: c’è anche Cannavaro-Juve. E il piccolo attaccante…

Emozionanti ritorni. Toni, Cannavaro, Rossi. Dai sorteggi di Montecarlo, ovvero dalla mano di Bruno Conti, emergono sfide che vedranno contrapposti gli italiani esuli all’estero ai loro vecchi club. Di indubbio interesse è il match di martedì 5 novembre, quando, a distanza di un anno dalla sua partenza, ci sarà il ritorno a Firenze di Luca Toni, all’esordio in Champions League con il suo Bayern Monaco.

«E` il destino che lo ha voluto», ha pensato subito dopo il patron viola, Andrea Della Valle. Passato dal Palermo alla Fiorentina nel 2005, Luca Toni ha disputato all’Artemio Franchi due stagioni, prima di trasferirsi in Baviera. A firenze ha collezionato complessivamente 47 gol in 67 gare disputate. Un bottino che gli valse la convocazione in Nazionale e successivamente il contratto d’oro con i tedeschi.

Un altro grande ex che farà ritorno in Italia sarà il difensore centrale del Real Madrid e della Nazionale, Fabio Cannavaro, che con le merengues, martedì 21 ottobre affronterà la Juventus con cui, prima di partire per il Bernabeu, nel 2006, vinse due scudetti consecutivi, poi revocati a seguito dello scandalo di Calciopoli. Mentre la Juventus retrocedeva in serie B, il centrale partenopeo alzava al cielo del Bernabeu il pallone d’oro e festaggiava due scudetti consecutivi.

Mercoledì 17 settembre è segnato con il rosso nell’agenda di Giuseppe Rossi, il talento del Villareal che con icanarini spagnoli tornerà a far visita all’Old Trafford di Manchester. Soprannominato «John Reds» dai sostenitori dello United ai tempi in cui giocava per la squadra di Alex Ferguson, Giuseppe Rossi avrà così la possibiltà di dimostrare al pubblico di Old Trafford il suo valore, dopo essere stato più volte relegato in panchina da Sir Alex e rispedito in Italia, in prestito al Parma, dove invece ha fatto vedere la sua reale caratura. La Champions League sarà per Rossi anche la vetrina giusta per disilludere tutti quei club italiani che non hanno creduto in lui, lasciandosi sfuggire per 15 milioni di euro un talento del suo spessore.

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 29-08-2008

IL CASO|Le due giacche di Adriano

Fra Milan e Mediaset, paga la Rai, riscuote sempre lui

Le due facce della stessa medaglia. Come accadeva ai tempi in cui guidava la Lega e insieme il Milan di Silvio Berlusconi, Adriano Galliani è tornato a far pesare il conflitto d’interesse, presiedendo l’assemblea straordinaria di Lega di martedì scorso, in cui le società di calcio hanno rifiutato le offerte delle reti tv per i diritti in chiaro. Si è riaperta la vecchia ferita del calcio italiano. Che si arrivi a un accordo in tempo utile per la prima giornata di campionato oppure no, resta il sospetto che a pagare le trasmissioni di Mediaset saranno i soldi della tv di Stato, quindi degli italiani.

Come rappresentante delle società si è lamentato delle basse offerte (anche di Mediaset, cioé della sua azienda, visto che ne è dirigente). E adesso bisogna monetizzare, e fare gli interessi sia del Milan che della tv del padrone. Come fare? Ecco allora aprirsi la strada del compromesso. Un colpo al cerchio e uno alla botte. Salvaguardare l’unico programma che realmente interessa a Mediaset, Controcampo. Per far ciò serve che i 30,6 milioni offerti dalla Rai vengano accettati dalla Lega solo per le fasce orarie, pomeridana e in prima serata, ma non per l’esclusiva.

Si aprirebbe così una spartizione tra Mediaset e Rai per la fascia che più interessa alla prima, quella che va dalle 22.40 alle 24. Proprio quella in cui va in onda Controcampo. In questo modo una parte dei soldi della Rai entrerebbero comunque nelle casse del calcio, compreso il Milan, e allo stesso tempo Controcampo sarebbe salva, per molto meno di 61 milioni offerti da Mediaset lo scorso anno per l’esclusiva.
Se ne saprà di più dagli esiti dell’incontro di stasera, tra l’azienda di Viale Mazzini e la Lega Calcio.

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 28-08-2008

SPORT|Il calcio si oscura. Slitta l’accordo su diritti televisivi

Le società hanno rifiutato tutte le offerte. Le azioni della prima giornata solo ai Tg

NIENTE Controcampo, niente Domenica Sportiva e nemmeno le radiocronache dei match di Serie A e B. Oscurato il calcio agli italiani che, fin da sabato prossimo, al fischio di inizio della nuova stagione calcistica, non potranno più vedere in tv i gol e le migliori azioni (highlights) del campionato, a meno che questi non posseggano un abbonamento pay per view. I club fanno muro contro le televisioni e così, tra il vendere i diritti tv in chiaro degli highlights di serie A, ricavando meno, e l’alternativa di ritirarli dal mercato, in attesa del miglior offerente, ha prevalso la seconda ipotesi.

Dagli uffici milanesi dove ieri si è riunita l’assemblea generale straordinaria della Lega Calcio è emerso che l’offerta di Rai e Mediaset, per l’acquisizione dei diritti in chiaro delle partite di campionato, non è sufficiente. «L’assemblea – recita il comunicato – ha respinto all’unanimità le offerte per i diritti radiofonici e televisivi del calcio, che sono quindi rimasti invenduti».

All’assemblea non hanno preso parte il presidente della lega, Antonio Matarrese, il suo vice, Massimo Cellino, il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, quello dell’Inter, Massimo Moratti, oltre all’ad della Roma, Rosella Sensi. In assenza dei quali, a presiedere la seduta, composta dai dirigenti dei quarantuno club interessati (assente solo il Catania), su proposta del vicepresidente di Lega per la B, Gianfranco Andreoletti, è stato l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani.

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IN ITALIA|Dal carcere di Rimini. Alfano: «La riforma si farà»

Il Guardasigilli annuncia la linea dura sulla riforma delle carceri: case confiscate alla mafia per le mamme detenute e braccialetto per evitare il sovraffollamento

di Simone Di Stefano – articolo pubblicato su Dazebao l’informazione on-line il 26-08-2008

RIMINI – Sì alla riforma sulla Giustizia «che si farà»,  sì al dialogo purché poi si decida. Ecco il sunto della giornata della visita al carcere di Rimini, del ministro della giustizia, Angelo Alfano, in occasione di un meeting sul sistema carcerario organizzato da Comunione e Liberazione. «La riforma sulla giustizia – ha spiegato il Guardasigilli –  è una sfida e banco di prova tra chi vuole cambiare e chi vuole conservare, dialogando, perchè decidere senza dialogare  è come una dichiarazione di guerra unilaterale e parlare senza decidere è l’esatto contrario di una cultura di governo che vuole dare risposte al nostro paese».

Il ministro apre le porte all’opposizione ma auspica un accordo che qualora non dovesse arrivare, non bloccherebbe comunque l’iter della futura legge. Ma che legge sarà quelle che fin dal prossimo autunno vedrà la sua prima bozza? «Una riforma attenta a tutti – ha spiegato Alfano –  che porrà al centro i cittadini, che non ne possono più di un sistema che dà risposte dopo dieci anni e che comunque sono risposte incerte.  Pensiamo che i cittadini meritino una giustizia
migliore».

Le proposte al vaglio del Guardasigilli sono diverse, tra cui lotta alla mafia «attraverso una missione di contrasto» e alla criminalità organizzata.  Proprio le case confiscate alla mafia potrebbero essere riutilizzate per le mamme detenute con i loro figli: «i bambini sotto i tre anni che vivono in carcere con la mamma detenuta sono meno di 50 in tutta italia, non si tratta di decine di migliaia – spiega il ministro – ritengo che sia ora di dire basta, perchè non importa di chi siano figli ma importa che siano bimbi e i bimbi non possono stare in carcere».

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SPORT|«Tanti test ma inutili: gli atleti sanno come ingannare»

In colloquio con Dario D’Ottavio. L’ex membro della commissione antidoping spiega i pochi casi ai giochi: «Il doping di nuova generazione si combatte con controlli durante tutto l’anno»

Pechino torna a vivere la sua routine, i giochi sono finiti e si tirano le somme. A non quadrare, agli occhi degli esperti, è però il basso numero di positività al doping riscontrato negli atleti. Ai quaranta casi previsti dal Presidente del Cio, Jacques Rogge, non hanno fatto eco i risultati dei laboratori antidoping. Anche ieri tutti negativi i 343 controlli effettuati durante le gare olimpioniche di nuoto. Restano solo solo 6 i casi di positività contro i 26 di Atene 2004. C’è tempo fino a domani per pescare ancora qualche proveta galeotta, dopodiché il laboratorio gestito dalla Wada, l’Agenzia mondiale antidoping, chiuderà i battenti.

È vero che 39 casi erano usciti fuori prima dell’inizio dei giochi, ma il capo della Wada, John Fahey, appena un mese fa aveva messo in guardia su un eventuale nuovo record di positività, salvo poi fare marcia indietro: «Forse gli atleti hanno imparato ad arrivare puliti alle olimpiadi». Il record di Atene resta e con ciò rimane anche il dubbio sulla reale efficacia degli attuali metodi di controllo. «L’atleta che risulta negativo a questi controlli non è detto che sia effettivamente pulito», sostiene il Professor Dario D’Ottavio, esperto in materia di sostanze dopanti ed ex membro della commissione ministeriale per la vigilanza ed il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive. «L’atleta che si dopa durante la gara è uno sconsiderato – precisa D’Ottavio -, ecco perché ne sono stati presi solo 6.

Attualmente il doping si pratica almeno un mese, ma anche due, tre mesi prima dell’avvenimento sportivo». Una realtà inquietante che aiuta a comprendere ancora di più la portata del fenomeno. Perde la sua crociata il Cio, su 4600 test complessivamente effettuati sei casi sono pochi. Ormone gh, epo, tutte sostanze che vengono assunte molto prima dagli atleti e che non lasciano tracce. Tra queste il Cera, che non è altro che eitropoietina coniugata, considerato da tutti il doping di ultima generazione.

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SPORT|Snooker, prime sorprese al World Championship di Belfast

Inizia ufficialmente la stagione 2009 con il trofeo di Belfast. A sorpresa eliminato White, uno dei favoriti dai bookmakers. Dai sedicesimi O’Sullivan e Meguire a contendersi la vittoria finale

Si gioca sul più grande (circa cm. 366 x 183) dei tavoli da biliardo. Sei grandi buche, in gergo tecnico “ganascine” e ventidue palline, precisamente 15 rosse, 6 di vari colori ed 1 bianca. Lo snooker, disciplina di biliardo tra le le più amate nel Regno Unito, è chiamato anche «Il biliardo delle palline colorate», proprio per via delle sei biglie di differenti colori e punti. Dalla blu che vale cinque punti alla nera che ne vale sette ed è anche la palla di chiusura. Le regole sono basilari: ogni palla rossa che si infila in buca, il giocatore ha diritto a provare ad infilarne una colorata, di più alto valore quindi.

Ecco perché le partite di snooker possono essere ferme sullo 0-0 per diversi minuti, uno si va ad aprire una birra dal frigo e al suo ritorno si è sul 70 a zero. Questo succede perché il giocatore bravo inizia la sua personalissima rincorsa verso quante più buche riesce a fare, alternando una rossa a una colorata, fino a quando non si resta solo con le palline colorate.

Accade spesso che chi inizia questo tipo di rincorsa senza mai fallire acquisisce troppi più punti di quanti ne rimarrebbero sul tavolo all’avversario per tentare la rimonta. E così l’arbitro concede al fuggitivo la chance di “ripulire” il tavolo. Come i calciatori brasiliani amano entrare in rete con tutta la palla, anche per gli snookeristi vincere una partita indovinando tutte le buche fino ad arrivare a chiudere con la nera equivale a motivo d’orgoglio e bravura oltre il necessario.

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