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COSTUME|Dai ciclisti dentro le biglie al tennis: adesso servono i muscoli

GLI SPORT SULL’ARENILE Negli ultimi vent’anni stravolte le abitudini da spiaggia. Un tempo erano giochi ludici, economici. Oggi serve l’equipaggiamento. Il grande cambiamento con l’avvento del beach volley

il gioco delle bocce

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 28-07-2008

Che la palla sia da colpire con i piedi, con le mani o con una racchetta, non fa differenza per i tanti italiani che praticano sport in spiaggia. I beach games sono diventati un vero e proprio boom. Ma con il passare del tempo si è passati, da leggere attività di passatempo, a veri e propri sport fisici, dove la muscolarità e la resistenza alle alte temperature estive diventano a volte una discrimine.

C’erano una volta le foto di Gimondi e Bitossi intrappolate all’interno di palline di plastica trasparenti, fatte girare in tragitti tortuosi fatti di tunnel, gallerie e curve paraboliche. La bravura stava tutta nella schicchera e sulla precisione. E le bocce poi, che uniscono i giovani agli «anta». Facile allora vedere, sui bagnasciuga di tutta la penisola, diverse generazioni intente ad avvicinare l’ormai noto boccino, spesso imprecando contro la sabbia bollente delle ore più calde. In questo caso una vittoria può valere anche solo un gelato. Dalle biglie al Cheecoting e a essere colpite sono le monoposto di Formula 1.

Passa il tempo ma il gioco è sempre quello, perché costa poco e diverte a molti. Tuttavia è con l’arrivo in Italia del beach volley, disciplina olimpica dal 1996, che si assiste all’approdo del business sportivo nei lidi. Oggi non c’è stabilimento in Italia che non abbia almeno un campo di beach volley. I più attrezzati ospitano campi con tribune allestite per dar vita a tornei, amatoriali e professionistici, di sport dei più svariati. Nato sulle spiagge di Copacabana, è il Beach Soccer oggi a spopolare, vivendo anche l’onda lunga del mondiale di Marsiglia, conclusosi con la finalissima di ieri tra Italia e Brasile sulle spiagge del Prado.

Sempre dalle spiagge del Brasile arriva il Foot Volley, un ibrido tra i primi due. Già da alcuni anni sport professionistico è approdato in Italia nel 1995. Si gioca in un campo da beach volley in squadre da due giocatori. Le regole sono le stesse del beach volley con l’unica differenza che la palla non può essere assolutamente toccata con mani e braccia. La battuta iniziale è eseguita con i piedi ed è molto frequente ammirare spettacolari acrobazie. Proveniente dalle spiagge della California, l’ultimate frisbee e le sue prese acrobatiche e lanci a effetto del famoso disco roteante. Introdotto in Italia nel 1978, vede nel freestyle frisbee e nel frisbee golf le sue evoluzioni.

Il massimo della muscolarità si raggiunge tuttavia con il beach rugby, ma in questo caso si necessita di ampi spazi di spiaggia, non sempre disponibili. Molto praticato invece sulla Riviera Adriatica, anche se recentemente sta conoscendo grande notorietà nella costa laziale, tra Fregene, Ladispoli e Ostia. il beach tennis, la versione competitiva dei racchettoni, Sono molti i tornei amatoriali di questo sport ai quali è possibile partecipare, oltre alla possibilità di poter ammirare le evoluzioni degli atleti professionisti. Dal prossimo 31 luglio a Riccione si terranno i campionati europei. La differenza con le precedenti discipline risiede però nella necessità di avere con sé una racchetta. I prezzi vanno dai quaranta ai centoventi euro. Non proprio uno sport per tutti. Tra questi il Beach Polo, di recente sbarcato sulle spiagge libere di Rimini, per la Polo Cup 2008 è il più proibitivo. In questo caso, oltre alla mazza serve anche il cavallo.

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 28-07-2008

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