Aumentano le attività di pirateria. Somalia e Nigeria in testa. Tra le cause la crescente attività legata alla Somalia e alla costa nigeriana nel Golfo di Lagos. In difesa delle navi mercantili quelle militari, ma non sempre si è fortunati. Il rischio di essere saccheggiati, rapiti e a volte uccisi resta molto alto
di Simone Di Stefano – Articolo pubblicato il 12 – 07 – 2008 su Dazebao, l’informazione on line
Non hanno galeoni con cannoni puntati sul nemico e non hanno spade da brandire gridando «all’arrembaggio». Navigano invece potenti e agili gommoni, che adottano per avvicinare le navi mercantili di passaggio lungo le coste e puntando i loro Kalashnikov sui ponti di coperta dei malcapitati saccheggiano e se ne vanno. È la nuova classe di pirati, bucanieri di nuova generazione. E l’Africa resta il punto nevralgico per le attività di pirateria in tutto il mondo. Il primo trimestre del 2008 ha fatto registrare un aumento delle attività legate ad attacchi di questo genere e, secondo l’International Maritime Bureau, le coste al largo di Nigeria e Somalia sono quelle maggiormente prese di mira.
Se invece si prende in considerazione la prima metà del 2008 i numeri sono ancora più indicativi: 114 attacchi pirata in tutto il mondo, cifra leggermente inferiore ai 126 registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Di questi ben 62 attacchi si sono verificati nel secondo trimestre, mentre i restanti 52 nel primo. «La frequenza e il livello di violenza diretta contro i marinai è una fonte di preoccupazione. Il rapimento di membri degli equipaggi e il crescente impiego di armi automatiche restano inaccettabili», ha detto il direttore del Imb, Pottengal Mukundan.
L’organo di studio e controllo che si occupa di monitorare il fenomeno crescente degli attacchi di pirateria è il Centro Informazioni sulla pirateria, una sezione del Imb, con sede a Kuala Lumpur. Le acque africane sono le più colpite e sempre più spesso si sentono navi, anche militari a volte, prese di mira. In Somalia sono stati 24 gli attacchi nella sola prima metà di quest’anno, in Nigeria 18. «L’aumento di tali atti – fanno sapere dal Imb – è direttamente collegato alla crescente attività dei pirati dalla Somalia e il Golfo di Aden in particolare», spiegando quindi il trend al rialzo.
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