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TEATRO|Narrate, oh donne, la vostra storia

Una musica, un film, un’emozione, soprattutto teatro, da quando dieci anni fa la dottoressa Anna Berni, allieva di Franco Basaglia, decise di sperimentare questa disciplina artistica nell’ex-manicomio del Santa Maria della Pietà

Articolo scritto da Maurizio Mequio e Lucio Della Luna 

La voce della luna, una musica, un film, un’emozione, soprattutto teatro, da quando dieci anni fa la dottoressa Anna Berni, allieva di Franco Basaglia, decise di sperimentare questa disciplina artistica nell’ex-manicomio del Santa Maria della Pietà. Un laboratorio che con il tempo ha dato i suoi frutti, un’idea rischiosa, ma che è riuscita a sbalordire tutta la psichiatria classica italiana. Arte come cura, cura di sé e della società che abbiamo attorno, non teatro-terapia, ma un progetto serio di preavviamento al mestiere dell’attore.

Allievi della scuola tutti i cittadini che hanno voluto cimentarsi col difficile gioco del teatro, conduttore del laboratorio in questione il regista Raffaele Castria. Lo spettacolo che andrà in scena il 25 e 26 giugno 2008 alle ore 21, presso il Teatro Stabile del Giallo di Roma, si intitola “Narrate, oh donne, la vostra storia” ed ha l’ambizione di aprire un dibattito sul non detto del mondo femminile. Uno sfogo, un’apertura, un consenso ed un silenzio. Varcare quel muro senza utilizzare la violenza, o la richiesta obbligata di spiegazioni, entrare in punta di piedi nel loro intimo. Nella sfera della sensibilità femminile.

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ROMA|Il Comune dimentica i servizi sociali

A Rischio i progetti di sostegno ai minori disagiati. Per salvarli servono 9 milioni di euro

Il Campidoglio chiede finanziamenti straordinari al governo per far fronte al «buco» ma si dimentica dei servizi sociali. «Stiamo pagando con i nostri stipendi, siamo rimasti anche senza carta igienica», accusano gli operatori di volontariato. Oltre cento progetti, sviluppati nella capitale con i finanziamenti della legge 285, che rischiano in queste ore di venire cancellati. «Fino allo scorso anno – spiega Claudio Tosi, del Coordinamento Volontari – era una consuetudine che il Comune anticipasse i fondi della 285, temporaneamente bloccati dal tesoro». Non quest’anno, lamentano i volontari.

Una lettera firmata da circa cinquanta enti di volontariato, destinatario l’assessore ai Servizi sociali del comune di Roma, Sveva Belviso, è stata spedita lo scorso 10 giugno. Risultato? Nessuna risposta. «Uno sgarbo istituzionale», secondo il consigliere Pd Massimiliano Valeriani: «La vicenda è estremamente grave, presa dall’ansia da prestazione di dimostrare che il buco nel bilancio comunale esiste davvero questa amministrazione comunale chiude i rubinetti ai municipi e blocca una prassi ormai consolidata». A farne le spese – ricorda Paolo Masini (Pd) – sono insieme agli utenti dei servizi anche «coloro che lavorano nel settore e i cui stipendi sono bloccati da mesi».

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