Vincenzo Latronico è il vincitore della XX edizione del Premio di Letteratura “Giuseppe Berto”, finale tenutasi a Ricadi (Vv) lo scorso 7 giugno. Quanto segue è il comunicato stampa di motivazione e la descrizione del suo libro “Ginnastica e rivoluzione”, edito da Bompiani.
Motivazione della giuria
A un certo punto del romanzo di Vincenzo Latronico “Ginnastica e rivoluzione”, edito da Bompiani, due personaggi si stanno parlando e l’uno dice all’altro:
“Senti Ramon, ma tu qui che ci fai?
“Be’ la rivoluzione, ovvio”
“Dico sul serio.”
In questo dialogo essenziale, veloce, e significativamente apposto a chiusura di un paragrafo, si profila un nodo dialettico che sembra molto importante, se non addirittura portante, per tutto il romanzo. Quel “Dico sul serio”, a incalzare la verità, è il sintomo di una ricerca che è davvero di difficile risoluzione per la coralità di ragazzi protagonisti di questa narrazione generazionale: la ricerca di motivazioni forti, di ideali si sarebbe detto qualche anno fa. La rivoluzione potrebbe essere uno di questi, se si ha vent’anni. Ma il narratore è scettico, forse troppo scettico per la sua età. E, attenzione, gli ideali, le idee assolute e palingenetiche non prevedono scetticismo. Né ironia. Il narratore, invece, a modo suo, è ironico.
Brutto guaio.
E’ dunque una ginnastica molto intellettuale, a momenti quasi stremante, quella nella quale è impegnato Vincenzo Latronico, mentre racconta di un gruppo di ragazzi che si spostano per l’Europa, vivendo alla giornata e con risicate prospettive di ogni genere, attendendo però i giorni del G8, le giornate di Genova del 2001, che nella realtà finiranno fra saracinesche e camionette insanguinate.
Ed è, dunque, una letteratura decisamente “conoscitiva” la sua, seria nelle motivazioni ma, per fortuna, brillante nei modi. Anche il tempo non è raccontato in modo lineare ma apre e chiude parentesi, si sofferma su alcune vite, dilata schegge di esistenza. Così come i personaggi, perduti e ritrovati fra la folla dei giovani europei.
Insomma, “Ginnastica e rivoluzione” è un romanzo ambizioso, con convincenti soluzioni narrative e stilistiche. Un riuscito compromesso fra narrazione tradizionale e sperimentalismo.
Anche per questa capacità di mediazione, segno di maturità, la Giuria del Premio Berto ha deciso, dopo acceso e costruttivo dibattito, come si dice, di assegnargli la vittoria per l’edizione 2008. Complimenti.
Laura Lepri
Ginnastica e rivoluzione
Bompiani
Il libro. Ginnastica e rivoluzione segue le disavventure di quattro ventenni che finiscono a Parigi in cerca di un nuovo sessantotto nei giorni immediatamente precedenti la grande manifestazione di Genova nel 2001. Sono tutti giovani di belle speranze: grandi ideali, amori un po’ troppo gridati per essere del tutto sinceri; ritrovatisi più o meno per caso in una vecchia palazzina, hanno messo in piedi una traballante agenzia fotografica che segue per alcuni giornali le manifestazioni e i picchetti. Armati di macchina fotografica, sapranno immortalare il grande evento. Non tutto, però, va come previsto. Il romanzo si apre infatti con la fuga di Julie, la più confusa e incerta dei quattro, dopo una splendida e disastrosa storia d’amore con T, protagonista e dreamer italiano troppo accecato da ogni genere di sogno per capire veramente quello che sta facendo. La ricerca di Julie – e dell’archivio dell’agenzia con il quale è fuggita – condurrà i personaggi del libro a una serie di disavventure con la polizia, i giornali, le famiglie. E così, in una Parigi mai tanto lontana dagli stereotipi, tra battaglie civili, pedinamenti, ripicche e vendette sentimentali, facendosi strada alla meno peggio fra cicloattivisti, principi del foro e cartomanti televisive, i quattro ragazzi arrivano alle soglie della Grande Storia… rischiando di perderla.
L’autore. Vincenzo Latronico ha 23 anni e si è appena laureato in Filosofia all’Università Statale di Milano. Ha tradotto svariati romanzi dal francese e dall’inglese, fra cui (insieme a Ivan Cotroneo) Il corpo di Hanif Kureishi (Bompiani), Twelve di Nick McDonnell (Bompiani), Billard Blues, Amazone e la leggenda del pianoforte bianco e Tango Masai. L’ultimo sultano, tutti di Maxence Fermine (Bompiani), Mele di Richard Milward (Bompiani) e Morte all’Excelsior, di P.G. Wodehouse (Excelsior 1881). Ginnastica e rivoluzione è il suo primo romanzo.
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