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ROMA|Municipio V, ecco il minigoverno. Ma i Verdi volevano le primarie

Firmata l’ordinanza per le nomine assessorili al Tiburtino, mentre alcuni esponenti dei Verdi rivendicavano la possibilità di indire delle primarie al loro interno, troppo tardi.

Nessuna occupazione, ma solo un ultimo tentativo da parte di alcuni esponenti dei Verdi che, radunati davanti alla Presidenza del Municipio V (Tiburtina), hanno cercato di riaprire un tavolo di trattativa con il Presidente Ivano Caradonna, circa le nomine assessorili. Tra questi Fabrizio Donati, Luigi Di Cesare, Paolo Cento, Angelo Bonelli e Annamaria Cesaretti. Un caso montato a seguito della decisione dei Verdi di intavolare una trattativa direttamente con Caradonna, abbandonando prematuramente il tavolo centrale, all’interno della Sa. La difficoltà di trovare una sintesi nelle nomine è stata alla base dell’ipotesi avanzata di indire delle elezioni primarie. Una richiesta questa tutta interna ai Verdi, non riguardante la nomina degli assessori, ma soltanto i papabili da presentare alla Presidenza.

«Una richiesta che può anche essere logica – precisa Caradonna – ma che arriva troppo tardi». Infatti proprio ieri è stata firmata l’ordinanza di nomina dei 4 assessori che andranno a comporre la Giunta. Si tratta di Michaela Campana, Massimigliano Marcucci e Andrea Acchiardi in rappresentanza del Partito Democratico e Antonio Medici, della Sinistra Arcobaleno. «Questa – dice il minisindaco – è una Giunta di soddifazione, nata da un confronto con i cittadini e la cui composizione rispecchia forze politiche eterogenee. Ho dovuto tenere conto da un lato del dinamismo politico, imposto anche da nuove coalizioni, dall’altro dell’elettorato». Antonio Medici, già Assessore alla Giunta precedente, si è manifestato entusiasta della formazione della nuova Giunta e ha sottolineato l’importanza della continuità del suo ruolo: «Ho lavorato con il Presidente nei due anni passati, occupandomi di Partecipazione e Politiche Giovanili. Continuerò su questa strada senza cadere in logiche di potere, ma solo nell’interesse di questa periferia, che ne ha tanto bisogno ».

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 29-05-2008

MOSTRE|Circolo Mario Mieli, quali corpi, quale carne

 

Parte il Roma Pride 2008. L’orgoglio gay si mescola con l’arte dei corpi

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 29-05-2008

Riflettere sulle forme di rappresentazione del corpo, facendo attenzione alle soggettività lesbiche, gay, transgender e queer, attraverso le opere d’arte di numerosi artisti che daranno vita alla manifestazione quali corpi quale carne. La mostra verrà inaugurata oggi alle 19, presso il centro culturale Rialtosantambrogio, in Via di Sant’Ambrogio 4, e sarà aperta fino al 15 giugno. Organizzato in concomitanza con il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, l’evento rappresenta anche l’inizio del «Roma Pride 2008».

La mostra prosegue idealmente il progetto Galleria Mieli, trasformando l’associazione in spazio espositivo. A essere esposte le opere degli artisti Azt, Matteo Basilé, Zaelia Bishop, Alessio Bogani, Stuart Sanford, Fernanda Veron e Paola Zampa, che mirano a «stimolare flussi di desideri, reti di relazioni e moti identitari da ricondurre alle soggettività contemporanee». La body art caratterizza la rilettura in chiave omosessuale compiuta da Matteo Basilé, del modello della Pietà. L’installazione di Alessio Bogani rilegge la devozione popolare dell’ex-voto in chiave transessuale, mentre Atz propone una serie fotografica legata all’immaginario dell’erotismo bondage. (www.mariomieli.org)

Simone Di Stefano – Pubblicato su L’Unità del 29-05-2008