Articolo scritto da Aneta Carreri (Redattore Sociale)
Le aziende produttrici di armi manovrano la vita politica del nostro paese. Il progetto USA prevede investimenti di circa 5 miliardi di dollari- scrive Jan Bednar, attivista ceco del movimento “No alle basi” Se volessero usare anche solo l’1% di questa cifra per manipolare i politici, i mezzi d’informazione e la popolazione, si tratterebbe comunque di 50 milioni di dollari!” Speriamo che i giornalisti seri, trovino il coraggio di informarci veramente su quanto sta accadendo alla nostra giovane democrazia.”
Uno scudo spaziale Usa nel cuore dell’Europa. Una base radar che occuperà un paese che solo da vent’anni ha detto addio all’occupazione sovietica e che non vuole altri basi militari sul proprio territorio. Il 13 maggio, Jan Tamas e Jan Bednar i leader del movimento ceco contro la base radar statunitense, hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il progetto. La maggioranza dei cechi vuole decidere tramite un referendum, e non essere costretta ad accettare una decisione unilaterale del suol governo.
“Il nostro governo continua a ignorare il fatto che il 70% dei Cechi è contrario all’installazione della base radar USA, come parte del progetto di difesa missilistica” sostiene Tamas, ingegnere meccanico con un dottorato in cibernetica tecnica e portavoce del comitato Ne zakladnam, no alle basi, . “Non vogliamo una silenziosa occupazione militare del nostro paese, che comprometta il futuro del nostro continente. Chiediamo agli amici di altri paesi di sostenere la nostra lotta, visto che si tratta di una questione europea e non solo locale”.
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