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AMBIENTE|A Roma presentazione della quinta edizione di Terra Futura

“Il futuro della nostra terra è in gioco e non possiamo più scherzare” così esordisce Fabio Salvato, presidente della Banca Popolare Etica, alla presentazione della quinta edizione di Terra Futura, mentre la Cisl si impegna a incalzare governo e impresa sulla via di politiche sostenibili.

Articolo di Aneta Carreri (Redattore Sociale)

Roma-Alleanze è la parola chiave che apre la presentazione della quinta edizione di Terra Futura, la manifestazione internazionale della buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, organizzata dal 23 al 25 maggio alla Fortezza da basso di Firenze. Alleanze fra istituzioni internazionali, governi locali, imprese e cittadini che devono rappresentare uno strumento indispensabile per progettare un mondo diverso da quello attuale, un mondo sostenibile.

Aria, acqua, lavoro, terra, pace, cultura e informazione pur essendo indicati come beni comuni dai governi mondiali, non appartengono a tutti i cittadini globali perché manca una strategia comune sulla sostenibilità economica, ambientale e sociale del pianeta. E’ necessario incentivare la riflessione sul tema delle politiche strategiche dei governi e delle imprese affinchè si possano affrontare problemi come l’emergenza energetica, la crisi della biodiversità, i cambiamenti climatici, la crescente scarsità delle risorse idriche e di conseguenza l’aggravarsi nel mondo di squilibri e disuguaglianze. Fabio Salvato, presidente della Banca Popolare Etica, sottolinea il ruolo fondamentale che oggi ricopre la finanza etica proponendo una trasformazione della società attraverso azioni concrete ma sostenibili.

La Banca Etica, infatti, sfida la finanza tradizionale, mettendo in cima alle sue priorità la creazione di valore sociale nel rispetto del benessere collettivo anziché della creazione di valore per gli azionisti, concedendo crediti alle realtà che operano all’interno del terzo settore e dell’economia solidale. Oggi l’intero sistema economico-finanziario deve fare i conti con un universo sempre più importante di imprese non profit, di ong di associazioni che si impegnano concretamente per una società più responsabile e più solidale.

“Se vogliamo sviluppare la società civile non possiamo prescindere dall’organizzazione del terzo settore- dichiara Salvato- tutti noi dobbiamo proporci come protagonisti della gestione politica. Da tempo si è imposto un cittadino socialmente orientato che crede in uno sviluppo umano sostenibile. Abbiamo l’esempio di interi quartieri che si stanno attrezzando con il solare e di contro l’Enel che compra una centrale nucleare di vecchia generazione in Slovacchia, quando ancora non si è risolto il problema delle scorie, e di questo chiederemo spiegazioni alla prossima assemblea dell’ Enel – e conclude- Il nostro Paese è indietro nel campo energetico, è assurdo che la città più solarizzata d’Europa sia Friburgo mentre quella italiana sia Bolzano. Benessere non vuol dire avere più soldi”.

Salvato critica i modelli dei sistemi finanziari, così come Giuseppe Gallo, segretario fiba Cisl nazionale, che dice “Serve un progetto di riforma del capitalismo finanziario che si è rilevato fallimentare per le politiche sociali ed economiche dei cittadini. Le aziende e la politica devono orientarsi eticamente non possono guardare solo ai profitti anche perché il liberismo ha fallito, basta guardare quello che è successo negli Usa con la crisi dei mutui subprime dove la Federal Reserve è intervenuta, per salvare le banche coinvolte, con una nazionalizzazione”.

Il presidente Acli nazionale, Andrea Oliviero, ricorda che mai come oggi quando si parla di impoverimento ambientale si parla di carestie e la crisi alimentare di questi ultimi mesi ne è la testimonianza più concreta, mentre Paolo Beni, presidente Arci nazionale, ribadisce l’importanza dell’alleanza tra società civile e istituzioni, tra lavoro e impresa perché” le politiche non cambieranno mai dall’alto ma dal basso, attraverso le comunità locali. Le risorse ci sono per tutti e se non si sperimenteranno nuovi modelli di sviluppo andremo incontro ad un disastro ambientale senza ritorno.”

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