Secondo il quotidiano Haaretz i nostri soldati asseconderebbero Hezbollah
di Simone Di Stefano
Le forze armate israeliane assieme al ministro degli esteri dello stato ebraico hanno fatto sapere che sono molto adirati con la forza di pace Unifil, comandata dal generale italiano Claudio Graziano, per aver più volte ignorato le violazioni di Hezbollah nella parte sud del Libano. A denunciare il fatto è stato Hareetz, un quotidiano israeliano, che citando fonti non precisate sostiene che le forze armate della missione Unifil, in forza nel sud Libano dal 2006 per mettere pace tra Israele ed Hezbollah dopo i 33 giorni di guerra, “coprirebbero” tutte le azioni illegali effettuate dai guerriglieri di Hezbollah.
Secondo una fonte autorevole di Gerusalemme, rimasta volutamente anonima: «in violazione della risoluzione 1701 e sotto il naso dell’Unifil gli Hezbollah sarebbero già riusciti a contrabbandare a sud del fiume Litani 30mila razzi, molti del tipo katiusha già usato dai guerriglieri per colpire il nord di Israele durante il conflitto nell’estate del 2006». Dalla stessa fonte è stato confermato che le forze Unifil avrebbero “dissimulando intenzionalmente” le suddette violazioni. La risposta dell’Unifil non si è fatta attendere definendo le affermazioni del quotidiano Haaretz come “prive di fondamento e totalmente inaccettabili”.
Sembra che ad “adirare” ulteriormente Israele sarebbero state delle operazioni dell’Unifil al sud del fiume Litani, sempre nella parte meridionale del Libano, in cui delle unità composte da militari italiani sarebbero, sempre secondo il quotidiano Haaretz che riportò prontamente la notizia, venute a contatto con dei guerriglieri di Hezbollah intenti a trasportare del materiale esplosivo. L’accusa mossa ai nostri militari è quella di aver preferito evitare lo scontro a fuoco con i guerriglieri.
Il fatto che poi sia stato chiesto esplicitamente al segretario delle Nazioni unite, Ban Ki Moon, di evitare di riportare l’accaduto nella risoluzione 1559 che seguì è stata probabilmente la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Una fonte diplomatica alle Nazioni Unite ha riferito ad Haaretz che «alti funzionari dell’Unifil e del segretariato Onu hanno esercitato forti pressioni perché l’incidente fosse cancellato dal rapporto o venisse almeno trattato in maniera sfumata».
Lo stato Israeliano conta molto sull’efficacia del mandato di pace dell’Onu per sconfiggere le forze di Hezbollah e questi avvenimenti ovviamente non sono piaciuti a Gerusalemme che ha precisato: «Noi siamo risentiti perché l’Unifil deve riferire ciò che succede sul terreno e non lo deve fare in modo selettivo. I nostri sorvoli aerei sul sud Libano sono sempre puntualmente citati nei rapporti dell’Unifil mentre non succede lo stesso quando ci sono violazioni da parte degli Hezbollah».
In risposta a questa notizia il ministro degli esteri in pectore, Franco Frattini ha dichiarato: «non conosco queste accuse ma certamente le analizzeremo. Quello che posso dire è che sono assolutamente convinto che bisogna fare un ragionamento con i comandi di tutte le nostre truppe in Medio Oriente per capire se le regole di ingaggio che esistono sono per loro soddisfacenti, prima di prendere qualsiasi tipo di decisione».
di Simone Di Stefano
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