Padova diventa città di intolleranza e di protesta
di Simone Di Stefano
I cittadini di Padova hanno deciso di fare sul serio. Da giovedì un gruppo di volontari, i Com.Res. (Commercianti e Residenti), scenderà per le piazze e le vie della città di Sant’Antonio per sgominare le bande di violenti, stupratori e poco di buono che rompono la tranquillità della ridente cittadina padana.
In verità già da tempo gruppi di volontari andava girando per le strade di alcune grandi città del nord Italia. Oltre a Padova anche a Verona e Torino. La differenza tra le vecchie “ronde verdi” e quelle che faranno il loro esordio in questi giorni a Padova risiede nel fatto che prima i volontari, tra cui anche carabinieri e poliziotti in abiti civili, giocavano a guardie e ladri col fischietto alla bocca e la radiolina in mano pronti a chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Oggi invece seguendo alla lettera l’articolo 380 del codice di giustizia penale che consente a chiunque di compiere un arresto, i “rondisti” potranno anche adottare le maniere forti e bloccare da subito i malviventi che vengono colti in flagranza e con il corpo del reato in loro possesso.
Mario Borghezio, presidente leghista del coordinamento dei volontari del nord Italia sottolinea come sia cambiata la situazione rispetto a prima e come le ronde si siano evolute e da semplici comitati di quartiere sono diventate dei veri e propri centri di reclutamento specializzati. Sono delle vere e proprie scuole dove viene insegnato ai volontari il diritto penale, i cavilli legali legati all’atto dell’arresto e di come può un volontario eseguire lui stesso l’arresto e la consegna alle forze dell’ordine.
In concomitanza con la nascita delle ronde, nella città dove Giotto dipinse la Cappella degli Scrovegni, uno dei massimi capolavori dell’arte gotica italiana, si assiste all’ennesimo atto di intolleranza da parte dei suoi cittadini, non tutti per fortuna. Fino a sabato infatti erano già 1.400 le firme raccolte dai leghisti con l’ausilio della associazione Citt’Antenore, per indire un referendum contro la nascita di una nuova moschea. C’è chi sostiene che si tratti della “Lega pigliatutto”, che vorrebbe espugnare anche questa roccaforte, una delle ultime rimaste tra le giunte di centro sinistra, in vista del 2009 anno delle prossime amministrative. «Faremo il pieno» sostengono i leghisti che grazie alla sicurezza hanno già dato una bella svolta alla politica italiana per i prossimi cinque anni.
Simone Di Stefano
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